Federica Giordani

giugno 18, 2009

De Magistris: “Alfano è il ministro dell’ingiustizia”

Milano, 18 giugno 2009 (La Voce d’Italia)

Intervista realizzata per il quotidiano on line La Voce d’Italia in occasione della presentazione del libro di Gianni Barbacetto “Se telefonando. Le intercettazioni che non leggerete mai più” (Melampo). Riprese e montaggio di Giampaolo Mannu.

Clicca sull’immagine per vedere l’intervista

Senza titolo-1

Porta Romana “respira”. Via i manifesti, restano le impalcature e… il disordine

Arco

Milano, 18 giugno 2009 (Cronaca Qui)

La coltre di manifesti pubblicitari è stata finalmente eliminata: l’Arco di Porta Romana respira. In realtà si dovrà aspettare la fine di luglio per tornare a vederlo nella sua sfarzosa imponenza nel centro di piazza medaglie d’oro perché per ora  le impalcature rimangono dato che i lavori di restauro non sono ancora terminati. Nel frattempo i residenti che tanto avevano battagliato contro la “mercificazione” di un monumento storico così importante come l’arco di Porta Romana utilizzato come “appoggi”o per le pubblicità, continuano a non essere pienamente soddisfatti.

L’area attorno al cantiere delle Mura Spagnole, infatti,  non è in ottime condizioni, rifiuti e resti del cantiere sono vicini, o addirittura appoggiati alle storiche mura, e la sensazione di abbandono è ancora forte. In particolare lungo le mura rimangono a terra ancora le strutture portanti della pubblicità nonché alcuni cartelloni elettorali.  Anche se è solo questione di tempo per la pulizia completa, il colpo d’occhio non è dei migliori, soprattutto pensando che siamo in una zona ad alto interesse storico.

Mentre due restauratori sono alle prese con gli ultimi ritocchi all’Arco, costruito nel 1596 in occasione dell’ingresso di Margherita d’Austria-Stiria a Milano, alcuni residenti rimangono perplessi: “La mia impressione” dice Luciana Pellegrino “è che stiano iniziando a lavorare adesso, fino a qualche giorno fa noi non vedevamo proprio nessuno sull’Arco”. Una sensazione forse rafforzata dal lunghissimo tempo di permanenza dei manifesti sul monumento che è rimasto impacchettato ed invisibile ai milanesi per quasi tre anni. “Sono curioso di ammirare il risultato” afferma ironico Franco Alinardi, residente “ a me a vederla così mi sembra uguale a prima”. Pare proprio che i restauri non convincano alcuni residenti,  forse non troppo esperti di lavori su monumenti, ma certamente attenti alla propria zona e inviperiti da anni di “impacchettamento forzato”.

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