Federica Giordani

Maggio 26, 2009

Scuole Puglie e Martinengo: la Digos “via i cartelli sui tagli alle maestre”

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Milano, 26 maggio 2009 (Cronaca Qui)
Nella foto: uno dei cartelli rimossi dopo l’intervento della Digos ( fonte: Retescuole.net)

E’ arrivata la polizia nelle scuole di viale Puglie e via Martinengo: due agenti della Digos in borghese sono entrati negli edifici venerdì scorso per chiedere alla direzione scolastica di eliminare alcuni cartelloni che campeggiavano, da circa un mese, sulle finestre degli edifici. La sorpresa, da parte del corpo docente è stata grande, perchè, a loro avviso, quei cartelli avevano un solo scopo, quello di informare i genitori sui tagli previsti al corpo docenti.

Si trattava di cartelloni sui quali era tracciato un numero negativo: -1, che stava a significare il taglio di un insegnante per ognuno dei due plessi scolsatici della zona Corvetto, a partire dal settembre prossimo per il tempo pieno. Tagli che arrivano dalla Riforma Gelimi e che pure, come segnalano dalle scuole, non erano previsti almeno non per il tempo pieno. Dopo le richieste di spiagazione di alcuni genitori sul motivo di quell “-1” sulle finestre della aule è comparso anche un cartellone più esplicativo nel quale si poteva leggere “- 1 insegnante nel circolo”. A quanto si sa, le motivazioni che hanno spinto gli agenti a chiedere la rimozione dei cartelli è semplice: sugli edifici pubblici non possono stare striscioni di manifestazione, ma secondo gli insegnanti quei cartelli erano solo informativi.

Fatto sta che i cartelloni sono stati rimossi sia dalla scuola di Viale Puglie sia da quella di via Martinengo ed ora il collegio docenti, che si riunirà oggi, deciderà che cosa fare. Rimettere i cartelloni o forse, con più probabilità, realizzare un documento comune che verrà inviato a tutte le famiglie per spiegare quello che succederà nelle scuole. Nel frattempo gli insegnanti e genitori si preparano alla “occupazione” dell’ Ufficio Scolastico Provinciale di via Ripamonti previsto per domani pomeriggio: nessuna violenza ma anche tanta voglia di farsi ascoltare, i manifestanti hanno annunciato che non accetteranno di parlare con i dirigenti in delegazione: o tutti o nessuno.

 

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