Milano, 28 Maggio 2009 (Cronaca Qui)
Nella foto: il corteo del Comitato di Corso XXII Marzo
Guarda il video e le interviste sulla Voce d’ITALIA: http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=33631&video=1
C’erano anche gli inquilini di Corso XXII Marzo ieri alla grande manifestazione indetta dai sindacati contro il caro-affitti. Il loro corteo, una cinquantina di persone in tutto, è partito da Piazza Santa Maria del Suffragio, la famigerata piazza del degrado e del famoso palazzone giallo che da poche settimane è stato in parte sgomberato e ripulito con una azione di forza da parte del Comune, dopo dieci anni di proteste dei residenti. Nella zona di Corso XXII Marzo la concentrazione di appartamenti popolari è molto alta: Via Fiamma, Via Bezzecca, Piazza Santa Maria del Suffragio, via Morosini, via Pietro Calvi, qui ci sono molte case del comune, alcune in condizioni difficili, come raccontano gli stessi residenti.
Il corteo è stato organizzato dal Comitato di Corso XXII Marzo capitanato al suo presidente Aurelio Gravina e dal Vice presidente Salvatore Pitinnolo. “Gli aumenti sconsiderati degli affitti sono stati approvati contro il parere dei sindacati” dice Gravina “con la crisi che c’è e le tante persone che hanno perso il lavoro, era davvero il momento meno indicato per applicare questa legge ed aumentare gli affitti”conclude. Il corteo si è snodato lungo il corso per raggiungere il gruppo centrale della protesta davanti a Palazzo Marino, erano in tanti, soprattutto anziani, nonostente il caldo torrido: “Vorrei capire che fine fanno i soldi che paghiamo d’affitto” dice Alberto Cuzio residente “possibile che paghiamo ma che la maunutenzione è nulla”.
Il dito è puntato principalmente sulla società Romeo Gestioni: “Non parliamone” si schermiscono in molti “ è impossibile comunicare con loro, c’è solo il call center e la maggior parte delle volte non ti sanno mai dare una risposta” sostiene Arianna Marteni ache lei residente della zona. Un corteo per ricordare che anche qui, a pochi passi da centro c’è chi davvero non può tollerare aumenti d’affitto d questo tipo, “cambino la legge” è la richiesta più pressante.